James Gunn (scrittore)
James Edwin Gunn, meglio conosciuto come James E. Gunn (Kansas City, 12 luglio 1923 – Lawrence, 23 dicembre 2020[1][2]), è stato uno scrittore di fantascienza statunitense.
Oltre che autore, è stato anche curatore editoriale, accademico e antologista. Le sue opere degli anni sessanta e settanta sono considerate le più significative nella sua narrativa, mentre il suo lavoro più importante come curatore è considerata la serie antologica Le vie della fantascienza (The Road to Science Fiction). Ha vinto un Premio Hugo per un'opera non narrativa nel 1983 dal titolo Isaac Asimov: The Foundations of Science Fiction[3] ed è stato insignito nel 2007 del premio Damon Knight Memorial Grand Master dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America.
È stato professore d'inglese e direttore del Center for the Study of Science Fiction, entrambi presso l'Università del Kansas.[4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gunn prestò servizio nella marina statunitense durante la seconda guerra mondiale, dopodiché entrò nella Università del Kansas, conseguendo un bachelor in giornalismo scientifico nel 1947 e un Masters of Arts in inglese nel 1951. Divenuto membro di facoltà della stessa università, Gunn vi lavorò come direttore delle pubbliche relazioni e docente di inglese, specializzandosi nella fantascienza e nella narrativa. Fu professore emerito e direttore del Center for the Study of Science Fiction, che conferisce il premio John W. Campbell Memorial per il migliore romanzo e il Premio Theodore Sturgeon Memorial alla Campbell Conference a Lawrence (Kansas), nel luglio di ogni anno.
È stato presidente dell'associazione Science Fiction Writers of America (SFWA)[5] dal 1971 al 1972 e presidente della Science Fiction Research Association dal 1980 al 1982. La SFWA lo ha insignito di un premio Grand Master alla carriera per la fantascienza nel 2007.
Carriera letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Gunn iniziò la propria carriera come autore di fantascienza nel 1948. Ha pubblicato circa 100 racconti su riviste e antologie, ha scritto ventisei libri e ne ha curati dieci. Molte delle sue opere sono state ripubblicate e tradotte in varie parti del mondo.
Tra i suoi romanzi più noti vi sono Gli immortali del 1964 e Gli ascoltatori (The Listeners) del 1972, che Carl Sagan ha definito "Uno dei migliori ritratti immaginari mai scritti del contatto con un'intelligenza extraterrestre".[6]
Nel 1996 Gunn ha scritto un adattamento dell'episodio mai prodotto della serie classica di Star Trek dal titolo The Joy Machine, originariamente ideato da Theodore Sturgeon.
Opere
[modifica | modifica wikitesto](Elenco parziale)
Narrativa
[modifica | modifica wikitesto]- Questo mondo inespugnabile (This Fortress World, 1955)
- Un ponte tra le stelle (Star Bridge, con Jack Williamson, 1955)
- Station in Space (antologia di racconti, 1958)
- I fabbricanti di felicità (The Joy Makers, 1961)
- Gli immortali (The Immortals, 1964; ediz. rivista ed espansa 2004)
- Futuro imperfetto (Future Imperfect, antologia di racconti, 1964)
- Tempo di streghe (The Witching Hour, antologia di racconti, 1970)
- Gli ascoltatori (The Listeners, 1972)
- Futuro al rogo (The Burning, 1972)
- Some Dreams Are Nightmares (antologia di racconti, 1974)
- The End of the Dreams (antologia di racconti, 1975)
- The Magicians (1976)
- Kampus (1977)
- The Dreamers (1981)
- Crisis! (1986)
- The Millennium Blues (2001)
- Human Voices (2002)
- Un regalo dalle stelle (Gift from the Stars, 2005)
- Oltre l'ignoto (Transcendental , 2013), Mondadori, (Urania 1683 - ottobre 2020)[7]
- Balzo nell'altrove (Transgalactic , 2016), Mondadori, (Urania 1689 - aprile 2021)[7]
- La trasformazione (Transformation , 2017), Mondadori, (Urania 1698 - gennaio 2022)[7]
Opere non narrative
[modifica | modifica wikitesto]- Storia illustrata della fantascienza (Alternate worlds: the illustrated history of science fiction, 1975, Prentice-Hall. ISBN 0-89104-049-8 )
- Isaac Asimov: The Foundations of Science Fiction, 1982, Scarecrow Press, 2ª ed. (1996) ISBN 0-8108-3129-5[3]
- Speculations on Speculation: Theories of Science Fiction (con Matthew Candelaria), 2005, Scarecrow Press
- Inside Science Fiction, 2006, Scarecrow Press
- Reading Science Fiction (con Matthew Candelaria e Marleen S. Barr), 2008, Palgrave Macmillan
Tra le antologie che ha curato vi è la serie Le vie della fantascienza (The Road to Science Fiction, 6 volumi dal 1977 al 1998, solo il primo dei quali tradotto in italiano).
Adattamenti
[modifica | modifica wikitesto]Le sue storie sono anche state adattate per la radio e la televisione:
- X Minus One, NBC radio.
- "Man in Orbit", Desilu Playhouse, 1959, tratta dal racconto Le caverne della notte (The Cave of Night, 1955).
- The Immortal (1969), Movie of the Week, ABC-TV, e una serie televisiva di un'ora, L'immortale (The Immortal) nel 1970, tratta da Gli immortali.
- Un episodio della serie televisiva sovietica di fantascienza Questo mondo fantastico, filmata nel 1989 e intitolata "Psicodinamica della stregoneria", tratta dal racconto del 1953 Wherever You May Be.[8]
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Pilgrim 1976 della Science Fiction Research Association alla carriera accademica nella fantascienza
- Premio speciale alla World Science Fiction Convention del 1976 per i mondi alternativi (Alternate Worlds)
- Premio Hugo 1983 per Isaac Asimov: The Foundations of Science Fiction
- Premio Eaton 1992 alla carriera
- Premio Damon Knight Memorial Grand Master 2007 alla carriera nella fantascienza
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://locusmag.com/2020/12/james-gunn-1923-2020/
- ^ James E. Gunn, Science Fiction Author and Scholar, Dies at 97 (en) Hollywoodreporter.com
- ^ a b Isaac Asimov Novel Wins a Hugo Award, in The New York Times, Associated Press, 6 settembre 1983. URL consultato il 29 marzo 2010.
- ^ James Gunn Biography, su www2.ku.edu. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2021).
- ^ The End of the Dreams, Charles Scribner's Sons, New York, Book Club Edition, 1975 (Jacket cover)
- ^ "Contact" Film Review by Larry Klaes, su coseti.org. URL consultato il 10 gennaio 2017.
- ^ a b c fa parte della trilogia Transcendental Machine
- ^ State Fund of Television and Radio Programs Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Donald H. Tuck, The Encyclopedia of Science Fiction and Fantasy, Chicago, Advent, 1974, pp. 195–195, ISBN 0-911682-20-1.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a James Gunn
- Wikiquote contiene citazioni di o su James Gunn
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su James Gunn
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) James Gunn, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- Opere di James Gunn, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di James Gunn, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di James Gunn, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di James Gunn, su LibriVox.
- (EN) Bibliografia di James Gunn, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di James Gunn, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) James Gunn, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Biografia ufficiale di James Gunn Archiviato il 19 luglio 2011 in Internet Archive. - dal Center for the Study of Science Fiction (CSSF)
- Profilo di James E. Gunn a cura di Giuseppe Lippi
- (EN) James Gunn - science fiction Grand Master, su sfwa.org. URL consultato il 25 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2009).
- (EN) Saggi sulla fantascienza Archiviato il 22 ottobre 2010 in Internet Archive. di James Gunn, al CSSF
- (EN) 2008 Lawrence Journal-World intervista di Jon Niccum, su www2.ljworld.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79026940 · ISNI (EN) 0000 0000 8158 6453 · Europeana agent/base/63720 · LCCN (EN) n79068460 · GND (DE) 139894349 · BNF (FR) cb11906540x (data) · J9U (EN, HE) 987007422566105171 · NDL (EN, JA) 00441989 |
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